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Il gatto (o meglio la gatta) tartarugata!

  • Immagine del redattore: Alessia Demma
    Alessia Demma
  • 27 ott
  • Tempo di lettura: 3 min

Il nome gatto tartarugato, o gatto squamino (diverso dal gatto calico) deriva dal termine inglese tortoiseshell (a guscio di tartaruga) e si riferisce ai gatti che hanno un mantello caratterizzato da una mescolanza di peli arancioni/rossi (o crema) e neri/marrone scuro (o blu/grigio) che formano un disegno irregolare e unico per ciascun individuo.

Non si tratta di una razza: questo tipo di colorazione può manifestarsi in molti gatti domestici, indipendentemente dalla genealogia.


cosa dice la scienza

"Responsabile della colorazione a guscio di tartaruga è l'allele O, variante del gene recessivo o, che consente la conversione della eumelanina in feomelanina, la quale determina il colore rosso del pelo. Questo allele è presente solo nel cromosoma X, quindi un gatto maschio può essere portatore solo di un genotipo XOY (gatto rosso) o XoY (gatto nero), mentre la femmina può avere un genotipo XOXO (gatta rossa), XoXo (gatta nera) o XOXo, che dà origine alla colorazione a guscio di tartaruga. Questa colorazione "a macchie" si deve ad un fenomeno di mosaicismo delle cellule epiteliali dell'animale: in maniera casuale uno dei due cromosomi X contenente il gene per il colore viene "silenziato" mediante il meccanismo di inattivazione del cromosoma X o lyonizzazione in quanto l'espressione dei geni contenuti in entrambi risulterebbe troppo elevata (sovraespressione); la selezione casuale avviene cellula per cellula in maniera indipendente, questo comporta quindi la presenza di macchie a colore rosso e di macchie a colore nero.

Molto raramente (circa 1/3000) un gatto maschio può presentare pelo tartarugato. Tipicamente, questi gatti hanno un cromosoma X aggiuntivo (corredo XXY), condizione nota nell'uomo come sindrome di Klinefelter, in cui uno dei due cromosomi X è inattivato a mosaico. Come nell'uomo, questi esemplari sono solitamente sterili a causa dello sbilanciamento nell'espressione dei cromosomi sessuali. In altri casi si possono avere chimere, che risultano dalla fusione di due embrioni con diverso genotipo per il colore del pelo." (Fonte Wikipedia)


Mitologia, simbolismo e folklore attorno alle tortie

Le gatte tartarugate non sono soltanto oggetto di interesse genetico, ma anche di una ricca tradizione culturale.


Fortuna, protezione e buon auspicio

  • In Giappone erano (e sono) considerate fortunatissime: alcune leggende dicono che queste gatte a bordo delle imbarcazioni proteggessero dai naufragi.

  • In Irlanda e Scozia: una tortie, soprattutto se maschio (che è rarissimo), era considerata un buon segno per la casa.

  • Negli Stati Uniti viene a volte chiamata “money-cat” (gatta del denaro) per l’associazione con prosperità.

Femminilità, mistero e connessione con "Laltro mondo"

Dato che la tortie è quasi sempre femmina, molte tradizioni le associano a energie femminili, intuizione, oppure al mondo delle fate o degli spiriti.

Ad esempio, nella tradizione celtica si sostiene che queste gatte fossero “intermediari” tra il mondo umano e quello delle creature fatate.


MITOLOGIA

La leggenda narra che molti secoli fa, il sole implorò la luna perché voleva lo aiutasse a lasciare il cielo ed essere libero. La Luna, pigra, accettò e il 1 Giugno, quando il sole splendeva più intensamente, si avvicinò a lui e gradualmente lo coprì concretizzando il suo desiderio. Il sole, che guardava la terra da milioni di anni, non ebbe dubbi e finalmente realizzò il suo desiderio di sentirsi completamente libero passando inosservato e si tramutò in un essere più discreto, veloce e affascinante: una gatta nera. Dopo un pò, la luna si era stancata e, senza avvisare il sole, si allontanò lentamente. Quando il sole si rese conto, si dovette affrettare, uscire dal corpo della gatta nera e salire in cielo. Lo fece così in fretta che lasciò i suoi raggi sul pelo dell’animale, e fu in questo modo che si mescolarono le pennellate del sole e i segni della luna. E fu così che nacquero le squamine!

Gatta Tartarugata

 
 
 

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© Alessia Demma Fotografa

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